Floriterapia o floripratica
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Agosto 28, 2024Oli essenziali
Sono il distillato dell'essenza vitale di una pianta, in forma di liquidi oleosi più o meno resinosi e volatili che si estraggono da un tessuto vegetale specifico come bucce, corteccia, resina, foglie, rami, fiori, radici.
Da non confondere con gli oleoliti che si ottengono mettendo in infusione una pianta in un olio base, ad esempio fiori di iperico dentro l'olio d'oliva, in questo caso l'olio di base cattura le proprietà della pianta infusa. Le differenze tra i due sono molte: concentrazione di principi attivi, irritabilità cutanea o delle mucose, il contenuto biochimico. Per la forte concentrazione gli oli essenziali vanno, quasi sempre, diluiti in olio vettore.
Gli oli essenziali sono una sorta di carta d’identità della pianta, contengono la sua essenza, quindi la sua personalità, la capacità di sopravvivere, la forza vitale e la modalità riproduttiva. Attraverso le sostanze e le informazioni contenute nell’olio essenziale, le piante attraggono o respingono insetti, ovvero si riproducono e si proteggono. Ogni seme uguale posto in luoghi diversi svilupperà forme di adattamento singolari, per questo lo stesso tipo di lavanda ha qualità e forze differenti a seconda del luogo in cui viene coltivata.
Il regno vegetale è stato capace di colonizzare zone radioattive e di crescere in situazioni estreme per latitudine e temperature. Le piante si adattano in modo ammirevole per sopravvivere e riuscire a fiorire, un inestimabile modello a cui ispirarsi. A livello chimico contengono la forza vitale, riproduttiva, comunicativa e immunitaria che si traduce nelle proprietà antivirali, antimicotiche, antinfettive, antisettiche, rilassanti e stimolanti.
Agiscono contemporaneamente, a livello fisico e sottile, sul sistema nervoso (es. neroli, limone, arancio), sul sistema endocrino (es. timo), su quello immunitario (es.pompelmo, tea tree) e sulla sfera emozionale (es. rosa, geranio, vaniglia) ed affettiva. Sono molto usati nelle preparazioni segrete, tramandate per discendenza, di molte pratiche spirituali e rituali (es. boswellia, gelsomino) da tempi antichissimi, per favorire la relazione con il divino grazie agli stati indotti dal loro profumo celestiale.
Origini e storia
I reperti più antichi raccontano di un alambicco trovato in Asia datato intorno al 5000 a.C., testimone dell’esigenza di estrarre gli oli essenziali per cure mediche e di bellezza. La tradizione mediorientale è ricca di letteratura in materia, ad esempio il bagno di Cleopatra era composto da oli essenziali, aloe e latte d’asina. In Egitto si faceva ampio uso di oli essenziali per imbalsamare e consacrare i defunti. Il primo, a quanto è giunto a noi, capace di estrarre un olio essenziale fù Ibn Sīnā, noto in occidente come Avicenna, un medico, filosofo, matematico, logico e fisico persiano, vissuto a cavallo del 1000 d.C., che estrasse l'olio essenziale di rosa, impresa non facile. Questo fiore allora come oggi fa parte della tradizione mistica e della cura dell’anima, un profumo che rappresenta l'amore puro ed incondizionato verso il divino.
Ad oggi uno centri europei di riferimento per lo studio degli oli essenziali si trova a Grasse, nel sud della Francia.
Come si produce un olio essenziale
Un o.e. si può produrre da diverse parti della pianta come radici (es. zenzero), corteccia (es. cannella), buccia (es. limone), rami(es. cipresso), fiori (es. gelsomino), foglie (es. alloro), semi (es. carota), resina (es. incenso). In alcuni casi dalla stessa pianta hanno origine più oli essenziali a seconda della parte estratta come dal citrus aurantium var. amara si estrae arancio amaro dalla buccia, petit-grain da rami/foglie e neroli dai fiori.
Ci sono diversi metodi per estrarre gli o.e., alcuni tra questi sono:
- distillazione a corrente di vapore in cui la parte della pianta scelta viene posta sopra una retina con sotto un alambicco scaldato dal fuoco. Il vapore, raccolto da una serpentina, contiene gli oli e acqua profumata che si riversano in un contenitore che li raccoglie entrambi. Il liquido prodotto dall’estrazione dovrà maturare e separarsi in olio essenziale, la sostanza più leggera, ed acqua aromatica, quella più pesante. Le acque aromatiche sono conosciute anche come idrolati e conservano parte delle proprietà degli oli essenziali.
- spremitura o pressione a freddo, solitamente impiegata per gli agrumi dove la buccia viene macinata e pressata per far fuoriuscire l'olio essenziale. Capita ad esempio quando si spreme un agrume o si taglia che lasci un po' di olio sulle mani, per questo si usa metterli sul camino o sul termosifone di casa.
- enfleurage è una pratica riservata ad oli molto volatili e di difficile estrazione, come il gelsomino o la viola, i petali vengono stesi su una materia grassa, spesso di origine animale, che raccoglie il profumo. Successivamente il grasso viene sciolto in alcool per separare l’olio essenziale dal grasso.
- estrazione a solvente fatta con esano o etere, dei solventi che si presentano in forma liquida a temperatura ambiente e in cui la pianta può disperdere gli oli essenziali. Il solvente evapora lasciando un fondo denso ed oleoso, detto “concreta”. Questa sostanza viene sciolta in alcool, che una volta evaporato, origina la famosa "assoluta". E’ molto apprezzato in profumeria per l’alta qualità olfattiva e meno in aromaterapia per i residui chimici.
- estrazione con anidride carbonica si impiega per materiale molto pregiato come la vaniglia. L’anidride carbonica, portata alla pressione di 22 atmosfera, diventa liquida e permette la separazione dell’olio dalla pianta. Una volta estratto l’olio, l’anidride carbonica viene depressurizzata e fatta uscire dal contenitore in forma di gas mentre sul fondo si deposita l’olio essenziale.
Come si usano
- inalazioni (suffumigi semplici, diffusore a caldo o a freddo)
- bagni locali esterni
- bagno completo (con emulsionatore es. latte in polvere)
- pediluvi o maniluvi
- massaggio (muscoli, ossa, estetico, pelle ) in olio vettore
- uso interno, previo consulto medico
- come profumi
- in creme, lozioni ed oli per viso e corpo
Ricorda che gli oli essenziali sono da poco a molto irritanti sia per la pelle che per le mucose. Devono essere diluiti in modo adeguato e dosati con accortezza.